Il sistema scolastico tedesco è pura eugenetica – anche il tuo!

La Corea del Sud dell’Europa? Lo scheletro e la corazza del successo tedesco, una calamità umana.

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Di Katia Novella Miller

REPORTAGE. Può sembrare un luogo comune affermare che il sistema scolastico tedesco ha le sue fondamenta nell’eugenetica (e anche il vostro!). Per questa ragione voglio iniziare questo articolo con un aneddoto.

A Berlino ho incontrato un ragazzo di Francoforte. Al nostro primo appuntamento romantico rimasi profondamente sorpresa quando mi chiese di risolvere… un problema di geometria!? Ho vissuto e frequentato uomini di altri paesi, ma innegabilmente quella era la prima volta, in un’occasione “romantica”, che insistentemente mi veniva chiesto la risoluzione di un problema geometrico – suppongo per verificare il mio livello diconoscenza della matematica o per verificare la mia intelligenza! Credo che sia stato il primo.

Per me fu solo veramente strano. Intendiamoci, in nessun modo negherei che questo possa accadere in qualsiasi parte del mondo, né voglio dire che tutti i tedeschi siano così bizzarri, ma forse tale richiesta non è stata che il frutto della sua educazione scolastica tedesca.

In nessun altro paese in cui ho vissuto per alcuni anni, mi è capitato di vedere le idee gerarchiche e le categorie di essere stupido o intelligente così diffuse, tangibili e forti. E senza dubbio le radici di questo possono essere localizzate nel competitivo sistema scolastico tedesco, dove il futuro professionale ed economico dei bambini viene deciso alla tenera età di 10 o 11 anni sulla base dei loro risultati accademici e del loro comportamento in classe dopo 4 anni di scuola elementare.

Una precoce selezione sociale dei bambini che da un lato garantisce lealtà al sistema nazionale, la conservazione dello status quo, la certezza dell’approvvigionamento di persone laboriose, in breve il successo della macchina tedesca, e, dall’altro lato, produce stigma, traumi, complessi e risentimento, a cui dobbiamo aggiungere l’alienazione da se stessi e l’indottrinamento.

Se la definizione di eugenetica è “una serie di credenze e pratiche che mirano a migliorare la qualità genetica di una popolazione umana, escludendo le persone e i gruppi giudicati inferiori e promuovendo quelli giudicati superiori”, che è esattamente ciò che è l’eugenetica, possiamo essere certi che le premesse e i fondamenti della scuola obbligatoria tedesca sono assolutamente la stessa cosa. In effetti possiamo definire il sistema scolastico tedesco, come qualsiasi altro sistema similare, come un insieme di credenze e pratiche volte a migliorare la qualità dei bambini selezionati – o ‘bambini dotati’ come vengono chiamati – a promuoverli, escludendo i bambini giudicati inferiori. Non c’è alcuna differenza. Ora vediamo nei dettagli come funziona.

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In Germania la scuola materna non è obbligatoria, ma gli studi affermano che solo il 50% dei bambini i cui genitori non si sono laureati sono pronti per la scuola a 6 anni. Le categorie a rischio sono quelle che ricevono l’assistenza sociale (sussidi come il Hatz IV, garantito a tutti i residenti che non lavorano e non hanno altri ingressi), i bambini i cui genitori hanno abbandonato la scuola, i figli di genitori adolescenti, i bambini cresciuti da un solo genitore o in quartieri degradati dal crimine, i bambini che hanno più fratelli piccoli e quelli che vivono in appartamenti sovraffollati o al di sotto degli standard considerati necessari per il tipo di famiglia. Quindi, la ricchezza delle famiglie e le famiglie che non sono passate attraverso queste fabbriche di culturizzazione rappresentano una barriera per il successo dei ragazzi. ”Se questi bambini fossero iscritti ai programmi triennali di alta qualità della scuola materna, l’87% sarebbe pronto per la scuola all’età di sei anni”, quando inizia la super competitiva scuola elementare obbligatoria: la Grundschule.

”Chi, oltre a una folla degradata, si presenterebbe volontariamente per essere valutata e classificata come la carne? Non c’è da stupirsi che la scuola sia obbligatoria”

John Taylor Gatto, ex insegnante statunitense e attivista contro la scolarizzazione e i metodi d’insegnamento convenzionali.

Non c’è modo di evitare la Grundschule. In Germania l’istruzione a casa (sotto la supervisione dei genitori) è illegale – in altri paesi, come la Francia o la Gran Bretagna, non lo è. Lo stato afferma che l’illegalità ha a che fare “con la priorità dei diritti dei bambini sui diritti dei genitori: i bambini hanno diritto alla compagnia di altri bambini e altri adulti che non siano i loro genitori”. Che siate a favore o contro questa legge, evidentemente e innegabilmente lo stato – attraverso i Lander, gli stati federali che formano la nazione tedesca e che amministrano localmente il sistema scolastico – ha più diritti dei genitori sui bambini.



L’istruzione obbligatoria inizia nella Grundschule e dura 4 anni. I bambini la iniziano 6 e la finiscono ai 10 o 11 anni. Lì i bambini devono imparare ad essere obbedienti e tranquilli. Devono imparare il dovere e a stare chiusi in una stanza per molte ore: iniziano ad essere plasmati per la loro futura vita lavorativa! Lì imparano cos’è l’autorità. Alcuni si conformeranno facilmente, molti saranno costretti a fare ciò che altri (l’autorità) vogliono da loro: sono istruiti per questo . Ai bambini viene chiesto di imparare nozioni che molto spesso non amano, non gradiscono o detestano, molte delle quali saranno completamente inutili nella loro vita. Verrà insegnato loro a gareggiare per i voti migliori e impareranno ad essere privi di empatia. Si contenderanno l’attenzione, l’accettazione e il favore degli insegnanti… In breve, quello che impareranno è che la soddisfazione viene dall’approvazione ufficiale.

I bambini dovranno abbandonare la loro vita da bambini, smettere di giocare, staccarsi dai loro pensieri e dalla loro immaginazione che così profondamente influenzano la creatività dei bambini e il sano sviluppo di ogni essere umano. E dovranno vivere nella paura o sull’attenti, imparare ciò che gli adulti addestrati comandano loro e concentrarsi sui loro risultati accademici. Fare questo significherà essere ‘un ragazzo dotato’, un ‘bambino intelligente’ e garantirà il loro successo. Ma i bambini che non vogliono rinunciare ai propri interessi, alle proprie curiosità o non sono in grado di adattarsi a quello stampo, falliranno, la loro autostima sarà danneggiata se non direttamente distrutta, e saranno screditati e stigmatizzati. Non è difficile vedere la perversione di tutto questo.

John Taylor Gatto, che ha insegnato ai bambini per 30 anni a New York, ha osservato che “ci vogliono circa 3 anni per spezzare la naturale crescita di tutti i bambini”. Gli insegnanti trattano i bambini come se fossero tutti identici e il loro obiettivo – anche se non ne sono consapevoli – ”è di rendere uguale tutta la popolazione”.

“Chi più, chi meno, siamo stati tutti condizionati in vari modi a credere che la gente comune sia troppo stupida, troppo infantile. I bambini sono incoraggiati a diventare stupidi a scuola”

John Taylor Gatto

Dopo 4 anni di Grundschule, quando i ragazzi compiono 10 o 11 anni, ricevono da insegnanti qualificati la Bildungsgangempfehlung, la cosiddetta raccomandazione educativa, basata sui risultati scolastici e sul comportamento in classe che determinerà il futuro del ragazzo. Quelli con voti migliori e quelli che hanno mostrato un maggiore adattamento all’autorità degli insegnanti, i ‘bambini dotati’, gli ‘intelligenti’, potranno iscriversi al Gymnasium, una scuola di preparazione all’università di 9 anni – circa 1/3 dei bambini vengono scelti per studiare al Gymansium e lo finiscono di solito a 18 anni. Questi ragazzi sono i prescelti per dirigere il paese. Diventeranno avvocati, medici, biologi… Saranno stimati, apprezzati e andranno all’università gratis ma solo se saranno in grado di soddisfare tutti i requisiti.

Gli insegnanti giudicano la loro obbedienza e danno valore alla loro industriosità, che non è solo un semplice riferimento al fatto di lavorare sodo. L’industriosità (lavorare duro, essere laborioso) è il contrario dell’ozio. Quindi, per contrastare l’ozio ai bambini viene insegnato a lavorare e sono inondati con compiti che hanno come obiettivo il condizionamento, la sottomissione dei loro cervelli a questa iper teologia.

L’ozio, il parco giochi dei bambini, il loro paradiso della creatività e della scoperta, che è anche semplicemente sedersi in disparte a pensare, è il nemico da combattere nella nostra civiltà umana ‘avanzata’, basata sul lavoro e sulla gerarchia. Ma come disse il filosofo danese Søren Kierkegaard: “L’ozio in quanto tale non è affatto la radice del male; al contrario, è la vita veramente divina, se non ci si annoia (1)”, e i bambini non si annoiano. ”L’ozio è così lontano dall’essere la radice del male – continua Kierkegaard – ed è piuttosto il vero bene. La noia è la radice del male; è a questa che bisogna porre resistenza. L’ozio non è il male. Anzi, si può dire che chiunque non ne abbia provato il senso dimostra di non essersi elevato al livello umano”. Qualsiasi persona curiosa, creativa o spirituale dirà che l’ozio è il mezzo necessario per il vero apprendimento e per sviluppare la creatività, nonché per il nostro benessere. I bambini sono privati di questo vero bene.

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A questo punto è utile soffermarsi su due parole per chiarire e comprendere il sistema escolastico: istruzione e educazione. Come è successo con molti altri concetti importanti, furono assorbiti dai germanici attraverso le culture mediterranee. Il loro significato sembra molto simile, ma non lo è. Istruzione, che corrisponde al tedesco Bildung, deriva dalla parola latina instructio che significa armare, comandare, impostare, assemblare. In altre parole, istruire significa inserire nella mente dei ragazzi la conoscenza interna di qualcuno addestrato (dallo stato – e dagli interessi che lo stato rappresenta) a farlo. Quindi è puro indottrinamento. Come tutti sanno, o dovrebbero sapere, il contenuto dell’istruzione è controllato dallo stato che sempre incarna delle idiologie e ha degli obiettivi precisi. Inoltre, attraverso l’istruzione lo stato non solo mette alcune ‘nozioni convenienti’ nella testa dei bambini, ma inserisce anche nelle loro menti ‘un senso della realtà’, in altre parole: cosa esiste, cosa è vero, cosa è falso, cosa è buono, cosa è cattivo e così via, plasmando il senso e il livello di consapevolezza dei futuri adulti. E come disse il filosofo tedesco Immanuel Kant: ”ciò che chiamiamo realtà non è altro che il mondo fenomenico che ci mostra la nostra coscienza”.

Al contrario, l’educazione viene dalla parola latina educare, educere (un concetto greco) e significa estrarre da se stessi, estrarre dal bambino. Senza bisogno di andare oltre, dalla nostra esperienza possiamo vedere chiaramente cos’è la scuola. È educazione solo se crediamo che l’adattamento e l’obbedienza totale ai comandi dell’insegnante addestrato sia ciò di cui i bambini hanno bisogno per plasmare la loro natura primitiva, goffa, disordinata, pericolosa, stupida, pigra, bruta, etc, per ‘estrarre’ queste qualità dai bambini. Ma è davvero questo che pensiamo dei bambini e della nostra natura di esseri umani?

A questo punto l’altra domanda che sorge è: cosa viene insegnato ai bambini attraverso la pratica dell’istruzione che non è altro che indottrinamento?

”Il ruolo istituzionale delle scuole per la maggior parte è solo quello di addestrare le persone all’obbedienza e alla conformità e di renderle controllabili e indottrinate”

Noam Chomsky

Incontestabilmente, l’istruzione è la trasmissione di direttive e nozioni. Ma quali direttive e nozioni vengono impiantate nella mente dei bambini? Inconfutabilmente quelle funzionali agli interessi dello Stato che, come sappiamo, sono gli interessi economici delle élite o di chi è al potere. Gli Stati e i loro delegati (spesso inconsapevoli) non insegnano ai bambini nulla che possa andare contro i loro interessi e provocare, svegliare la consapevolezza su problemi reali o fatti problematici. Fatti che possono, in un futuro, scatenare proteste e persino rivolte. Il compito dell’ istruzione è quello di mantenere vivo lo status quo. Alcuni possono sostenere che l’individuo può accettare o rifiutare queste nozioni. Ma è un’ingenuità. I bambini desiderano la compagnia e l’attenzione positiva degli adulti, sono pronti a imparare da loro e non hanno gli strumenti per confutare ciò che viene loro insegnato. I bambini non sono educati a mettere in discussione ciò che hanno imparato a scuola – né all’università. E i bambini diventano adulti. Credo che tutti, nella nostra vita quotidiana, possiamo vedere quanto sia difficile per gli adulti accettare e cambiare le loro idee e i loro atteggiamenti anche quando vengono presentate informazioni che contraddicono le loro convinzioni. Per la maggior parte delle persone è estremamente difficile affrontare il proprio ego e accettare di essere stati ingannati, tenuti all’oscuro e nell’ignoranza e via dicendo. Inoltre, molte persone non sanno pensare criticamente. E non è certo una sorpresa vivendo in un sistema ‘carota e bastone’ che ci plasma fin dalla tenera età.

“Togliere dall’educazione il libero arbitrio, è ciò che fa la scuola”

John Taylor Gatto

Dopo la Grundschule gli studenti con voti alti ma inferiori a quelli necessari per andare in un Gymnasium, andranno in una Realschule (scuola pratica) di 6 anni; il suo compito è formare tecnici. Questa scuola li preparerà per una carriera nel settore del business, come funzionari pubblici o amministrativi; lavori che non richiedono una laurea.

A 10, 11 anni, quelli con voti più bassi, ‘i meno intelligenti’, ‘i più stupidi’ e i meno obbedienti, non avranno altra scelta che iscriversi a una Hauptschule di 5 anni, una scuola elementare superiore che prepara gli studenti per lavori attitudinali o per l’apprendistato commerciale. Questi futuri adulti sono profondamente stigmatizzati e rappresentano il gruppo più grande dei lavoratori tedeschi. L’opinione comune è che la Hauptschule ospiti il gradino più basso della società. Quando finiscono la scuola, è abbastanza difficile per loro, se non impossibile, trovare un lavoro qualificato. Di solito lavorano come meccanici, nell’edilizia, nelle vendite, hanno lavori malpagati o spesso vivono con il sussidio sociale (oggi conosciuto come il Hartz IV) a tempo indeterminato – non raramente con una sorta di inconscio atteggiamento ribelle contro lo status quo.

M. S. è nato a Berlino 50 anni fa. Ha due figlie che ce l’hanno fatta ad arrivare al Gymnasium. Ma lui stesso non era tra gli ‘eletti’, non è stato uno dei ‘ragazzi dotati’. ”Quando finisci la Grundschule a 10 o 11 anni e ti danno la Bildungsgangempfehlung” – la cosiddetta raccomandazione educativa basata sui voti e sul comportamento degli studenti – ”dicendoti che dovresti andare in una Hauptschule, sei costretto a fare quello che ti raccomandano. Se ti iscrivi a qualsiasi altra scuola, rifiuteranno la tua domanda. Forse potresti trovare un Gymnasium che accetti la tua domanda in una zona molto problematica o violenta, ma nessuno vuole mandarci i propri figli”.

Il sistema di classificazione in Germania funziona su una scala di numerazione da 1 a 6. Con 1 e 2, i bambini possono andare al Gymnasium, con 3 in una Realschule, tutti gli altri devono andare in una Hauptschule. E’ necessario sottolineare che il sistema scolastico tedesco può variare leggermente da stato a stato. Per esempio in alcuni stati c’è la Gesamtschule, una scuola che combina la Hauptschule e la Realschule. Quelli che completano il 9° grado ricevono un certificato di Hauptschule, quelli che completano il 10° grado un certificato di Realschule. Ma il funzionamento interno del sistema rimane lo stesso. Ed è anche vero che gli studenti di Realschule e Hauptschule dopo aver ottenuto il loro certificato e buoni voti possono continuare a studiare ancora per qualche anno per andare al Gymnasium e all’università, ma il danno psicologico e sociale è già stato fatto e difficilmente loro – o la maggior parte di loro – avranno una reale volontà di continuare a studiare.

”È un vero e proprio miracolo che i moderni metodi d’istruzione non abbiano ancora strangolato la sacrosanta curiosità dell’indagine. È un grave errore pensare che il godimento della ricerca possa essere promosso per mezzo della coercizione e del senso del dovere”

Albert Einstein

La nascita dell’istruzione obbligatoria per i bambini

Non è un caso se alcune caratteristiche fondamentali del sistema scolastico tedesco sono comuni praticamente a tutti i sistemi scolastici obbligatori del mondo. Questo è dovuto al fatto che la Germania, prima di nascere come nazione, ha inventato l’istruzione obbligatoria per i bambini: una ponderata normativa messa in piedi per contrastare la diffusione dei valori della Rivoluzione Francese di Liberté, Égalité, Fraternité (libertà, uguaglianza, fraternità).

Alla fine del XVIII secolo il Regno di Prussia sotto Friedrich der Große (Federico il Grande) gettò per la prima volta le basi della scuola obbligatoria per i bambini per fermare il malcontento popolare delle masse povere – a metà del XIX secolo oltre il 90% della popolazione dell’Impero austriaco e della Confederazione tedesca erano contadini. Ed era anche l’epoca della rivoluzione industriale inglese, quando gli ex contadini cominciarono ad essere rinchiusi in stanze popolate da macchine – una caratteristica, secondo i detrattori dei nostri sistemi scolastici, condivisa dalle nostre classi ed edifici scolastici.

Friedrich der Große pose le basi di un generico sistema educativo primario prussiano con il suo Generallandschulreglement, un decreto del 1763. Con esso richiedeva che tutti i giovani, sia ragazze che ragazzi, fossero educati da scuole finanziate principalmente dal comune dall’età di 5 anni fino a 13 o 14. La scuola si concentrava su una rigorosa educazione al dovere, alla disciplina e all’obbedienza. Questa istituzione divenne indispensabile per costruire l’idea dei nostri “moderni Stati nazionali attraverso lo stimolo dei sentimenti per la patria e l’onore nazionale”, per parafrasare le parole di uno dei padri di queste riforme prussiane. La scuola è stata anche uno strumento fondamentale per unire popoli diversi, con lingue differenti, attraverso una lingua unificante. Per molti fu un’arma di aggressione, non di inclusione.

Negli anni seguenti, il modello fu adottato dalle altre entità nazionali germaniche – in confronto, in Francia e in Gran Bretagna, la scuola obbligatoria non fu promulgata con successo fino agli anni 1880 – anche se fu dopo il 1919, durante la Repubblica di Weimar, che fu stabilita una Grundschule elementare universale gratuita di quattro anni. Queste riforme scolastiche, in origine una contromisura contro gli sconvolgimenti causati dai valori promossi dalla rivoluzione francese di Liberté, Égalité, Fraternité come abbiamo visto, fanno parte di una serie di riforme chiamate dagli stessi promotori una rivoluzione “im guten Sinn” o “nel senso giusto”, che gli storici hanno poi descritto come una “rivoluzione dall’alto”. In altre parole, i sovrani e i loro ministri hanno messo in atto riforme per ottenere tutti i vantaggi di una rivoluzione senza nessuno degli svantaggi, come perdere il loro potere o subire contraccolpi o focolai di violenza.

“Un sistema educativo deliberatamente progettato per produrre intelletti mediocri, per ostacolare la vita interiore, per negare agli studenti apprezzabili capacità di leadership, e per garantire cittadini docili e incompleti, tutto al fine di rendere la popolazione ‘gestibile’ “

John Taylor Gatto

Il sistema educativo tripartitico tedesco, unico nel suo genere, è stato ampiamente criticato per aver separato i bambini lungo le linee di classe sociale in un’età molto precoce. Secondo i critici, il sistema è ampiamente considerato in Germania come socialmente utile, nel senso che la classe più abbiente è in grado di riservarsi le migliori scuole senza dover ricorrere alle scuole private. Infatti, i figli di accademici e professionisti hanno maggiori possibilità di entrare nelle scuole ginnasiali e poi nelle università. Mentre i sostenitori dell’attuale sistema scolastico ritengono che le Realschulen e i Gymnasium finanziati dallo stato offrono a molti bambini delle classi meno abbienti la possibilità di salire nella scala sociale.

La verità è che il costo umano è alto. Questo sistema tripartitico crea dolore, risentimento, complessi, stigma, un forte senso di superiorità, gerarchia, vite dure, conflitti psicologici, esistenziali e sociali ma, d’altra parte, garantisce il buon funzionamento della macchina tedesca. Lo stato, con il suo approccio matematico, economico, e scientifico-darwiniano, non si preoccupa del dolore che produce, e nemmeno importa alla maggior parte di coloro che fino alla fine del loro indottrinamento sono stati considerati ‘bambini dotati’, ‘bambin intelligenti’, poiché il loro ego è stato plasmato dallo stesso sistema scolastico. Ma senza il sempre più povero stato sociale tedesco e se il paese non fosse in grado di offrire abbastanza lavoro – anche se mal pagato – la società tedesca sarebbe probabilmente una bomba ad orologeria pronta ad esplodere in qualsiasi momento.

M. S. ora può sentirsi sollevato da alcune delle sue ferite di ‘bambino non dotato’ pensando che le sue figlie ce l’hanno fatta e che sono molto intelligenti. Nonostante tutto il dolore che ha sofferto, finalmente può sentirsi orgoglioso di quello stesso sistema che ha prodotto tanta sheisse (merda), tanti traumi, nella sua stessa vita – questo non mostra forse la vittoria del sistema sulle persone? Ma attenzione: dopo i 9 anni di Gymnasium e l’Abitur, l’esame finale, la sua brillante figlia maggiore non ha potuto scegliere liberamente la sua professione. ”Lei desiderava studiare biologia alla Humboldt Universität di Berlino, ma aveva bisogno di un 1 (voto) per andarci e aveva solo 1,8. Così le è stato consigliato di studiare legge, le hanno detto che avevano bisogno di avvocati, ed è quello che sta studiando”. E come previsto è anche felice.

“O si impara a scrivere il copione della propria vita, o si diventa involontariamente un attore nel copione di qualcun altro”

John Taylor Gatto

Per tutte queste ragioni, alcuni genitori tedeschi che possono permetterselo, mandano i loro figli in università estere o decidono di pagare un’università privata in Germania dove i requisiti sono più accessibili – le università private rappresentano meno del 10% di tutte le istituzioni di istruzione superiore in Germania. Ma la maggior parte dei tedeschi non ha abbastanza soldi per farlo.

J., una donna tedesco-colombiana di trent’anni, ha cercato di iscriversi all’università attraverso un Job Center di Berlino (l’istituzione che distribuisce i sussidi sociali Hartz IV). Voleva migliorare il suo tenore di vita e ci ha provato per 4 anni, ma finora la sua richiesta è stata sempre rifiutata. Questo è il modo in cui funziona il sistema scolastico tedesco, quindi non crediate a mezzi d’informazione disinformati o alla propaganda tedesca quando vi dicono che le università tedesche sono gratuite. Non è così semplice.

Solo i ‘bambini dotati’, i ‘bambini intelligenti’, per dirla alla tedesca, o i furbi – molti dei quali non saranno nemmeno in grado di scegliere la loro professione per tutta la vita – avranno la loro prima laurea gratis (e solo se rispettano tutti i termini richiesti) anche se, anche loro, ad un grande costo umano.

Indiscutibilmente l’alfabetizzazione è estremamente importante. Ma dovrebbe essere anche importante capire che tutti i bambini sono geniali, curiosi, desiderosi di imparare ed esplorare. Siamo tutti diversi, con diverse attitudini e talenti, con diverse cuoriosità e approcci a ciò che ci interessa. Noi non siamo matematica. La vita può essere definita come piccole entità viventi che si riproducono per vivere (Humberto Maturana, biologo e filosofo), ma noi non siamo scienza. A livello cosciente tutti abbiamo fame e tutti siamo meraviglia e sentimenti, creatività e curiosità. Questa è la nostra umanità e rispettare questa individualità dell’essere è essere umani. La stupidità credo sia figlia del trauma, e tutti noi siamo traumatizzati a causa della nostra condizione sociale umana e della nostra storia sanguinosa e violenta.

Il sistema di indottrinamento vuole semplicemente che una scimmia, un cavallo o un pesce si arrampichino su un albero alla stessa velocità, o viceversa, che nuotino nel fiume con la stessa maestria e così via. Ora, quella aspettativa può essere definita solo come una aspettativa del tutto stupida. Siamo tutti diversi.

Le scuole non dovrebbero produrre esseri umani frantumati e incompleti. Le scuole dovrebbero aiutare i bambini, ispirarli ed educarli (estraendo da loro) a perseguire la conoscenza, invece di essere filtri di depurazione sociale e sopraffarli con l’istruzione, creando più traumi per il solo beneficio dell’economia e dello status quo. Continuare a riprodurre queste grette società gerarchiche di vedute ristrette che usano come metodo il ferimento dei molti, schiacciando, facendo a pezzi le sane e naturali personalità dei bambini, ci dice quanto malvagi e perversi siamo, sia noi che le nostre società.

La situazione disastrosa in cui viviamo è un chiaro segno di quanto siano sbagliati e sciocchi coloro che governano e dirigono la macchina mondiale, non vi sembra?

Evidentemente, sono abili nel mantenere lo status quo, ma bloccano la trascendenza (l’eccellenza, il superamento, la capacità di andare oltre i limiti abituali). Così com’è, la scuola sta solo riproducendo il male delle nostre società, mentre potrebbe essere un grande e potente strumento per uno sviluppo umano sano, stimolante, affettivo e felice.

Abbiamo bisogno di scuole migliori, che servano i bambini, le famiglie e le comunità, non le corporazioni e lo stato. Dobbiamo credere che ognuno di noi è unico e non un numero. Dobbiamo credere che la conoscenza è molto lontana dalla saggezza.

Definizione di eugenetica: ”una serie di credenze e pratiche che mirano a migliorare la qualità genetica di una popolazione umana, escludendo le persone e i gruppi giudicati inferiori e promuovendo quelli giudicati superiori”.

Definizione del sistema scolastico tripartitico tedesco: un insieme di credenze e pratiche volte a migliorare la qualità dei bambini selezionati – i ‘bambini dotati’ – a promuoverli, escludendo i bambini giudicati inferiori.

Notate qualche differenza?

Nota:

(1) Il fatto che i giovani e gli adulti si annoiano facilmente nelle loro vite merita, come argomento, un intero articolo.

AUTRICE. Katia Novella Miller è una scrittrice e ricercatrice indipendente interessata a temi che trova importanti per il bene comune dell’umanità. ”I miei obiettivi sono la ricerca della verità e smascherare i nostri sensi della normalità e della realtà”. Per contattarla: katianovellamiller@protonmail.com . Per maggiori informazioni vai a About Us / Quiénes Somos

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Immagini di Diana Balderrama.

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